UN CIGNO NERO
Quante lacrime cadute sopra un pavimento sporco
e quante intrappolate per la vergogna di me stesso.
La mia mano tremolante su questa lettera di addio,
urlando contro il cielo urlavo contro Dio !!
E ora parlo piano piano, come il volo di un gabbiano,
come un fiocco di neve, che arriva sempre più lontano.
Il solito pensiero che invade la mia testa, come un aquilone,
in preda a una tempesta.
Grazie a tutti quelli che ho perso, alle mie delusioni.
Sono cresciuto senza aver paura degli insulti che ho preso,
senza rancore, ti ho perdonato.
Dico grazie a tutti quelli schiaffi che ho preso,
ho combattuto contro me stesso,
ma ero solamente un bambino vivace, escluso da tutto, un cigno nero.
La porta è chiusa già, da troppo tempo ormai,
sono carne della tua carne, sono sangue del tuo sangue.
Per il demone che entrava e poi usciva dal tuo corpo,
ho scritto una preghiera su questo pianoforte rotto.
Grazie a tutti quelli che ho perso, alle mie delusioni.
Sono cresciuto senza aver paura degli insulti che ho preso,
senza rancore, ti ho perdonato.
Dico grazie a tutti quelli schiaffi che ho preso,
ho combattuto contro me stesso,
ma ero solamente il tuo bambino vivace,
escluso da tutto, un cigno nero.
Dico grazie a tutti i pugni in faccia che ho preso,
ho combattuto contro i giganti,
ma ero solamente il tuo bambino vivace, accecato da tutto, il tuo cigno nero.